Un altro personaggio vaga in questo mondo che scivola ogni tanto nell’incubo: una vecchiapazza che piange le figlie abbandonate, divorate dalla città senza più cuore né anima. Ròsa dalrimorso, la vecchia grida il suo dolore di bestia ferita per le strade della città eterna, quellaRoma dove nessuno più è innocente.Il Chiaro e lo Scuro giocano forse una partita la cui posta finale sarà fatale ai protagonisti,danzano intorno a quegli esseri sconfitti dai sogni spenti, eppure…… eppure sono lì, tutti intorno a te, Angiolo, nell’istante supremo in cui conosci la vera sostanzadella vita, della luce, dell’arte che ti ha modellato quale sei: sono tutti lì.Ti chiamano, ti aspettano, finalmente ti amano liberamente, e tu li potrai amare come mai haipotuto in vita.
“Angiolo, Quel Diavolo Di Caravaggio”
Con Angiolo, liberamente ispirato alle vicende umane e artistiche di Michelangelo Merisi, dettoCaravaggio, Piero Dal Pra’ crea un mondo in bilico fra realismo e sogno, ma impregnato direaltà ,che fa da sfondo all’avventura terrena del pittore che fu definito il Genio della Luce.In questa dimensione irreale fluttuano, furtivi e beffardi, i veri protagonisti dell’opera diCaravaggio: il Chiaro e lo Scuro, luce e buio, energie estranee al pulsare della vita nei quadri diCaravaggio eppure indispensabili, tratto caratteristico senza il quale le opere del Genio dellaLuce non sarebbero più così piene d’incanto. Delineati dal Chiaro e dallo Scuro, gli altri personaggi si muovono sullo sfondo di una Romavorace che divora Bellezza, sia essa rappresentata dall’arte che dallo sbocciare fresco dellagiovinezza. In questo scenario scorrono le vite dello stesso Merisi e dei suoi amici: Onorio eMario, modelli, amici, amanti, forse...; delle prostitute, che di Michelangelo sono insiememodelle e amanti da prendere e lasciare quando non servono più. Su tutti troneggia il cardinaleDel Monte, mecenate e protettore del Caravaggio simbolo di una Chiesa che ha perso la via delCristo e si è smarrita in un labirinto di piaceri troppo terreni. Da questo labirinto lo trae, forsesalvandolo, la voce e la guida di Ludovico, sacerdote dal cuore puro che invano tenta diallontanare anche Michelangelo dall’abisso.